mercoledì 14 ottobre 2009

...semplificazione?

Milano- Durante una tappa del “tuor matto e disperatissimo” alla-ricerca-dei-libri-per-la-tesi insieme ad un’amica, mi imbatto nella libreria Mondadori. Dato che l’autrice di cui mi devo occupare pubblica in Italia con Mondadori, abbiamo la brillante idea di entrare.
Tutto regolare: solita atmosfera da libreria, con annessi commesso dall’aria sufficiente-annoiata e piccola fila d’attesa davanti al box informazioni. Aspetto pazientemente il mio turno gettando occhiate furtive agli ultimi best-sellers esposti in bella vista (non azzardarti a comprare ancora un romanzo e concentrati sullo scopo per cui sei qui!), quando, finalmente, tocca a me. Prendo un bel respiro e chiedo tutto d’un fiato: “Avete i libri per ragazzi Jeanette Winterson”. Il commesso mi fissa, espressione un po’ ebete, occhi sgranati, tipo: ma-sei-sicura-che-questa-roba-esista-mai-sentito-nominare, e replica: “Per ragazzi no, ma dovrebbe esserci qualcosa”.
Silenzio. Lo fisso (ebbene?! Cosa?). Mi fissa. Mi arrendo: “Cosa?”. E lui, con tutta la naturalezza di questo mondo: “Prova a vedere nella sezione ‘Gay e Lesbo’”.
Incredulità e stupore. Sicura di aver capito male mi dirigo nella stanza attigua, in cui i libri sono catalogati per genere. Dunque…Fantasy…Gialli…Gay e Lesbo …Horror…aspetta…! “Gay e Lesbo”!?
Ebbene sì: questa sezione esiste davvero! E cosa dovrei aspettarmi di trovare? Oscar Wilde e Virginia Woolf? O devono essersi apertamente dichiarati per avere il privilegio di un posticino su questo scaffale!?

Scherzi a parte, trovo abominevole che (più o meno) brillanti voci della letteratura contemporanea debbano essere catalogati semplicemente per il loro orientamento sessuale, come se la loro opera andasse letta e interpretata solo con questa chiave, come se tutto ciò che hanno da dirci fosse ricollegabile all’omosessualità. Mi fa pensare a quando le donne erano costrette a scrivere sotto uno pseudonimo maschile perché il loro talento potesse far presa su un pubblico più ampio di quello delle casalinghe annoiate di buona famiglia. Cosa avrebbe perso il mondo se le cose non fossero cambiate? Quali talenti sarebbero passati inosservati a causa di subdoli giochi di potere e del pregiudizio di certi luoghi comuni?

E’ pericoloso categorizzare sulla base di un’unica caratteristica…

“For a lesbian is not considered a ‘real woman’. And yet in popular
thinking, there is only one essential difference between a lesbian and other
women: that of sexual orientation- which is to say, when you strip off all the
packaging, you must finally realise that the essence of being a ‘woman’ is to
get fucked by men”.
(Radicalesbians, The Woman Identified Woman,
1970’s)

Mi auguro che ricorrere a simili estremismi non debba più essere necessario, e che quello in cui sono incappata sia solo un episodio circoscritto di grossolanità e ingenua semplificazione.

1 commento:

  1. Un'onomatopeica risata, gradevole solo nella sua accezione sonora, è ciò che mi verrebbe da lasciar in coda alle tue parole... no, NO, non pensar neppure per un istante ch'io voglia in qualche modo deridere le tue parole!! Fanno tanto male anche a me, che nel mio essere pensatore, vivo la mia esistenza parallelamente a questa odierna superficialità che colorisce di nero seppia, grumoso e poco saporito, la vita. Perché, parliamoci chiaro, il nero seppia è castroneria tanto quanto lo è l'uovo dello 'sturio'. Insieme, due pessimi e poco allegri alimenti.
    Purtroppo è ormai la moda a vegliare sulle parole di tutti. Sulle riprese di tutti. Le fotografie di tutti... insomma, moda oggi è omosessualità. Neppure gli editori ormai possono permettersi il lusso di dettare critica e definizioni alla letteratura. Il duro lavoro che all'autore un tempo fruttava attenzione, oggi è paragonabile solo al duro sacrificio di svelare al mondo il proprio orientamento sessuale.
    Ah, per non parlare delle polemiche a regalarmi fortuna se solo avessi il fegato di scrivere ciò di cui la moda oggi ha più paura... 'che qualcuno anticipi i pensieri della stessa moda' ... potrei raccontare delle nevrosi, che il popolo oggi è convinto di raccontare all'analista di turno, ma che Freud (tanto per restare in tema) aveva descritto in ben diverso modo!!
    Il pianto della casalinga che della troia della Soap ne fa il suo spirito vincente. Il piccolo e disperato freak "figlio del denaro", che non si lava pur di puzzare per sembrare uno di tendenza. Del ragazzo impegnato nel sociale per combattere le discriminazioni.. per poi girarsi a me e giudicare il mio modo di parlare "un po' da Terrone". L'uomo che nel corpo della donna non trova altro che il motivo di arrotolare la mano intorno al sesso. L'umanità che ha perso ogni sorriso, ogni voglia di sperare e ribellarsi...
    Cara Amica mia, un noto FROCIO, PERVERSO UOMO, DI CUI DELLA SUA STORIA SOLO SI RICORDANO I LAVABI COI CAZZI E L'ASPORTAZIONE DELLE COSTOLE, DISSE:
    "Nel nascere io fui come imbavagliato dalla morte; sicché non diedi grido."
    Cara, come potrà mai l'uomo staccarsi da quelle idiozie?
    D'Annunzio fu poeta, scrittore, politico e magnifico pensatore... ma per il "danaro" oggi è solo uno che praticava l'auto-fellatio.
    Non soffocare ogni pensiero soffrendo per il Wilde e la Woolf.. poiché Loro di tutto ciò sorridono.
    Amo credere che ci sia qualcosa anche per noi dopo la Morte, come è stato per Loro. Si, mi accontenterei di essere "discriminato" e "disonorato"... tutto, pur di non esser catalogato insieme agli "altri" e lasciare un profondo solco di sapere artistico nelle tracce povere di questa storia!!
    Adesso capisci forse il senso di ciò che prima ti volevo far ascoltare con gli occhi..
    Pensa solo a cosa direbbero "Loro" se potessero darti un consiglio... io credo solo di farci su una dolce e sana RISATA.

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